05 Ottobre 2023
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Il Marchesato di Saluzzo
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Il Marchesato di Saluzzo

Territori del Marchesato

l marchesato di Saluzzo occupava parti della provincia di Cuneo e di Torino, arrivando a possedere in taluni momenti storici anche zone oggi sotto controllo francese. Territorio storicamente saluzzese era però l´area compresa tra la Stura, il Po e le Alpi. Principali centri del Marchesato erano Saluzzo, la capitale, Carmagnola sede della Zecca, Revello, Manta e Racconigi. I del Vasto, che ressero Saluzzo per tutta la sua autonomia, possedevano anche altri territori in Liguria e in Italia per i numerosi matrimoni combinati, ma Saluzzo non vide mai annessi a sé questi territori. Le mire espansionistiche di Savoia non permisero a Saluzzo di mantenere la propria autonomia e ampliare i propri possedimenti in altre zone del Piemonte.

Le origini e il governo dei Del Vasto

Saluzzo dopo il crollo del regno carolingio e l´aumento del grado di autonomia dei diversi territori, diventa, a cavallo del IX e X secolo sede di una "curtis regia" sotto Berengario I (850 ca. - 924). Diventa poi possesso degli Arduinici e perviene alla famiglia marchionale degli Aleramici, antica e nobile dinastia ligure che aveva sede nella regione intorno a Savona e Acqui Terme, dominante in origine i territori tra il Tanaro, l´Orba e il Mare Ligure. I Del Vasto divennero padroni della città quando Bonifacio l´ottenne in feudo da Olderico Manfredi di Torino. Nel 1142, in seguito alla morte di Bonifacio del Vasto, il territorio di Saluzzo pervenne in eredità al figlio primogenito Manfredo. Da quel momento i Del Vasto divennero marchesi della cittadina piemontese e si trasmisero il titolo per via dinastica, come una vera e propria signoria.

La lotta per l´autonomia

Manfredo II, che aveva cercato di estendere oltre i suoi domini, spingendosi a inglobare territori che comprendevano anche Racconigi e Carmagnola, a sud di Torino, venne alle armi con i Savoia. Alla morte del marchese, la vedova Alasia dovette riconoscere ai Savoia una serie di tributi annui: da questi vassallaggi i Savoia accamparono le pretese sulla loro padronanza del marchesato che li portarono a scontrarsi più volte contro i deboli marchesi.

Il periodo d´oro: Ludovico I e Ludovico II

Spesso dilaniata dalle discordie interne, Saluzzo ebbe il periodo di maggior splendore sotto i marchesati di Ludovico I e di Ludovico II, nel XV secolo: il primo, con una politica neutrale alle belligeranze italiane, seppe porsi come mediatore tra le discordie e ottenere la stima dell´imperatore e del re di Francia; il secondo, cercando la gloria sui campi di battaglia, venne ripetutamente sconfitto generando l´inizio della fine per la gloria del marchesato. Durante il suo regno comunque si preoccupò anche di sviluppare i commerci costruendo il primo traforo alpino, il Buco di Viso che collegava con una via sicura, Saluzzo al Delfinato e alla Provenza.

Ludovico II del Vasto (Saluzzo, 23 marzo 1438 - Genova, 27 gennaio 1504)

Figlio del marchese Ludovico I di Saluzzo (1406 - 1475) e di Isabella Paleologa (1427 - 1470), figlia di Giangiacomo, marchese di Monferrato, mantenne il titolo di Conte di Carmagnola fino al 1475, quando salì al potere del marchesato.
La saggia politica paterna di equilibrio venne stravolta dalla sfortunata campagna militare contro Carlo I di Savoia del 1478: Saluzzo, dopo alterne vicende, che la portarono ad essere anche sottratta al suo marchese, iniziò a decadere pericolosamente. Alla morte di Carlo I fu ripresa dal marchese Ludovico, ma gran parte della gloria passata era ormai perduta.
Quando Carlo VIII di Francia scese in Italia, fu al suo seguito, aiutando il suo esercito nella battaglia di Fornovo: quando Luigi XII attaccò e conquistò Milano, Ludovico lo seguì venendo impegnato anche nelle lotte contro gli spagnoli a Napoli. La disperata situazione economica lasciata dalla spese militari delle guerre del marchese Ludovico II posero fine ad ogni tentativo di ripresa economica.
Alla fine della sua vita, (morì a Genova nel 1504) la reggenza dello Stato fu presa dalla moglie Margherita di Foix-Candale[1].
Il monumento funebre di Ludovico II si trova oggi all´interno della Chiesa di San Giovanni a Saluzzo, commissionato dalla moglie Margherita nel 1504 e realizzato in marmo bianco di Paesana intorno al 1508 dallo scultore lombardo Benedetto Briosco. Nella nicchia di fronte avrebbe dovuto trovarsi il feretro della marchesa che, però, caduta in disgrazia, fu tumulata in Francia.
A Ludovico II si deve anche la realizzazione della Cattedrale di Saluzzo, in stile tardogotico piemontese. Fu anche il promotore della costruzione del primo traforo alpino, il Buco di Viso, a 2880 m s.l.m., alle pendici del Monviso, per aprire una rotta commerciale sicura e duratura chiamata Via del Sale con il Delfinato e la Provenza.

Il declino

Alla morte del marchese Ludovico II, comunque, i figli se ne contesero aspramente il trono, dilaniando le campagne e prosciugando le finanze: quando si riuscì a stabilire l´ordine, ormai era troppo tardi: la Francia aveva messo gli occhi sul marchesato e fu una formalità, dopo la deposizione dell´ultimo marchese Gabriele, annetterlo alla corona di Parigi.
Saluzzo divenne parte integrante della Francia per mezzo secolo, fino a quando i Savoia, con il Trattato di Lione nel 1601, riuscirono a impossessarsene mantenendo il loro controllo, a fasi alterne, fino all´Unità d´Italia.

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